Pagina:Porta - Poesie milanesi.djvu/325

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120) Dio mondi: Mercurio.

121) lott’a la pattoiui: allude all’uso milanne di manteoere pronti e cakJe lotto il toppone (fiallona) le cattagnc arrottite.

122) Briareo, il gigante dalle cento braccia e cinquanta tette; Bellona, la dea della guerra.

123) Megera, Aletto e litifone, le tre furie o diviniti infernali.

124) Atropo, la Parca incaricata di recidere il filo della vita.

125) bofètt: mantice.

126) Ciclopi, i fabbri di Vulcano.

127) Egeria, la ninfa invocata dalle donne pagane per i parti felici.

128) Lucina la divinitá dei parti.

129) Adone e Narciso i due giovani di insuperata bellezza.

130) Cunina presiedeva alle culle de’ bambini ; Edusa al primo loro nutrimento tosto che lasciavano le poppe; Statano aveva cura dell’educazione de’ ragazzi.

131) Cloacina, la dea delle fogne.

132) l ’pagani nelle loro abenazioni avevano fatto una diviniti anche del crepUus ventrh.

133) petti in castell: mangiare, banchettare.

134) Como, diviniti che presiedeva alle feste ed alle lotletla.

135) Cama avea cura dell’interiora umane. I Romani le avevano eretto un tempio sul monte Celio.

136) Santa Corona : l’opera Pia milanese per l’assistenza gratuita dei poveri.

137) Lete: le acque di questo fiume d’inverno, avevano la virtú di far dimenticare il passato a quanti ne bevevano.

138) Ch’el ne fa, ecc.: Diana (cioè la luna) che ogni giorno cambia faccia.

139) patturgna: tristezza.

140) mottria: broncio, malumore.

141) tcighera : propriamente nebbia ; qui per nebbia dell’anima o tristezza indefiníbile.

142) Lubezia, la diviniti che presiede ai piaceri.

143) Pegaso: il cavallo alato.

144) Ch’el gha, ecc. : verso sostituito nelle edizioni fatte durante la dominazione austriaca; l’originale dice: ’Come quij che i todÌKh dan in quarter ’.

145) Le prime erano le ninfe dei boschi; Tritone la diviniti del mare.

146) para: timone.

147) straa Lanzana : la piccola strada Alzoja, percorsa dai cavalli che tirano le barche quando devono risalire la corrente.

1486) casa Cambarana : termine volgare per indicare la nave di tra^x>rto dei passeggeri sul naviglio pavese e della Martesana.

149) secche, ecc.: un certo non so che caduto sull’otto del collo.