Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu/119

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Anna.

Insomma, voi pretendete da me profezie e miracoli....

Salvi.

Le madri sanno farli i miracoli; io ne pretendevo uno dalla madre di Camilla....

Anna.

Ah! ma sapete che questa vostra ostinazione nel chiamarmi la madre di Camilla è molto ridicola, signor avvocato? Io sono la contessa Anna, se vi garba, e non potrò mai essere altro per voi. — Passate sugli ostacoli, sui rifiuti che rendono impossibile questo matrimonio, con una facilità...

Salvi.

Quali rifiuti, signora contessa? quali ostacoli? vostro marito....

Anna.

Il rifiuto mio.... l’abisso che separa la nostra dalla vostra posizione....

Salvi.

Ah! è questo l’ostacolo? Via, alla fine parlaste chiaramente. — Potrei rispondervi che appunto facendo i calcoli col mio scrigno e col mio cervello, come voi dicevate, questo ostacolo non mi parve un abisso. Il mio senso paterno difendeva da ogni sospetto meno nobile la mia domanda: aveva davanti a me una brillante e onorata carriera; ma, poichè per voi gli uomini valgono in ragione degli antenati, poichè la madre, scusatemi, misura la felicità della figlia a stregua di blasone.... ebbene! ogni spie-