Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu/83

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Anna.

Come volete.

Collalto.

Grazie.... Continuerò dunque la storiella. — Io era, come vi diceva, il mio sarto: così, in via di discorso, gli dico: Eh! non sapete? un vostro avventore è caduto stamane da cavallo, e si è rotto una gamba. — Bene, osservò seriamente il sarto, si sarà rotto anche i calzoni.

Anna.

E non ne avete altre delle fanfaluche da raccontare?

Collalto.

Eh! vorrei potervene dire fino a domattina: lo scopo mio, contessa, è di farvi sorridere: siete così bella quando sorridete!

Anna.

Grazie del complimento.... per quando non sorrido.

Collalto.

Il mio paradiso sta tutto nel contemplarvi, contessa: sorridete, ve ne prego....

Anna.

(ridendo). Signore, moderatevi un poco.

Collalto.

Moderarmi.... contessa! e non ve ne siete accorta?

Anna.

Di che?

Collalto.

Ora.... là.... in quella sala quando volavamo stretti