Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu/316

Da Wikisource.

Minuscola formica
o ruchetta d’argento
sará mia dolce amica
nell’odoroso e picciolo
20nido che il sol nutrica e sfiora il vento.
E della curva luna
al freddo raggio, quando
nella selvetta bruna
le mille frasche armoniche
25si vanno ad una ad una addormentando;
e dentro gli arboscelli
si smorza la confusa
canzon de’ filinguelli,
e sotto i muschi e l’eriche
30l’anima dei ruscelli in sonno è chiusa;
noi, cinta in bianca vesta,
la piccioletta fata
vedrem dalla foresta
venir nei verdi ombracoli,
35di bianchi fior la testa incoronata.
E dormirem congiunti
sotto l’erbetta molle;
mentre alla luna i punti
toglie l’attento astrologo,
40e danzano i defunti in cima al colle.
I magi d’Asia han detto
che, quanto il corpo è meno,
piú vasto è l’intelletto,
e il mondo degli spiriti
45gli raggia piú perfetto e piú sereno.