Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu/90

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Sommesse e riverenti
50guardano a lei le genti,
imperadrice alterna
di due stupende etá,
guerriero asii dei Cesari,
nido dell’ara eterna,
55ara su cui pontefice
l’Onnipotente sta.
E questa patria cara,
questo pastor, quest’ara,
le ceneri degli avi
60mi fia delitto amar?
Ardi, o mio cor. Di perfidi
ceppi il livor ti gravi;
ardi, o mio cor. Fra i mártiri
oggi è pur bello entrar.
65Lascia che l’odio cieco
dal vandalo suo speco
rompa, e gli ausoni venti
sferzi col fulvo cria,
e, vomitando eserciti,
70scenda, percota, inventi
le croci di Caligola
e i nappi d’Alboin.
Questo inventor ili pene
non sa crear catene
75per l’anima che sale
libera al suo Signor,
e, a lui prostrata, il provoca
col gemito immortale
ad afferrar l’orrisono
80arco fulminator