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Pagina:Prato - Risparmio e credito in Piemonte nell'avvento dell'economia moderna - 1927.pdf/8

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Destinata a ricordare il fatto storico della fondazione della cassa di cui celebriamo il centenario, la presente pubblicazione riflette in particolar modo la sua fase iniziale di affermazione e di consolidamento. Poiché tuttavia i problemi d’allora sono, in gran parte, i medesimi che, perpetuati in seguito, si affacciano con pro- porzioni smisuratamente maggiori al presente ed all’avvenire del- Vistituto e della regione, ritenni necessario esporre in una seconda parte, assai pitt sintetica, almeno i lineamenti generali di codesta connessione; che soltanto l’assoluta mancanza di tempo e di spazio mi vieto di svolgere con ampiezza e corredo di ricerche adeguati.

Vive grazie devo rendere, giunto al termine del mio frettoloso lavoro, ai funzionari dell’ Archivio di stato di Torino, che, con la consueta, liberale cortesia, vollero in ogni modo agevolarmelo; e primamente ad Alessandro Luzio, provvido custode, sapiente esumatore, impareggiabile illustratore delle carte del primo ottocento piemontese, forse le pitt ignorate del grande archivio sabaudo; ed ai conti Ferrero-Ponsiglione di Borgo d’ Ales e Ripa di Meana, che, con abnegazione amichevole, mi offrirono il prezioso contributo della loro consumata conoscenza d’ogni filza e ripostiglio delle sterminate

raccolte. i A te, mio Tancredi, dedico queste pagine, che, anche nel

disordine e nella incompiutezza loro, riflettono l’angoscioso turba- mento in cui mi tenne senza tregua, mentre le scrivevo, la fiera malattia, che tanto a lungo ci fece trepidare per la tua salvezza. Percorrendole nell’ eta matura, forse ne attingerai qualche non inutile lezione di vita; perché la storia dello spirito di risparmio, che si incarna simbolicamente nel massimo istituto creditizio della regione nostra, é storia di raccoglimento silenzioso, di laboriosita perseve- rante, di austero costume, di devozione inflessibile alla famiglia ed al dovere: tutte le doti che, fra le vicende fortunose del suo com- battuto passato, costruirono nei secoli l’indipendenza prima, .la liberta poi, e infine, coronamento logico ma non aspirazione su- prema, la prosperité economica del popolo piemontese.

Torino, 31 dicembre 1926.