Pagina:Predari - Dizionario biografico universale I.djvu/307

Da Wikisource.
CARO 303 CARPENTIER

CARO (Annibale). Uno dei più eleganti prosatori italiani, nato a Civitanova, nella Marca d’Ancona, l’anno 1507, morto a Frascati presso Roma nel 1566. Segretario di Pier Luigi Farnese duca di Parma, e suo ambasciatore a Carlo V, alla morte; del duca passò in Roma ai servigi dei cardinali Ranuccio e Alessandro Farnese, che gli procacciarono pingui benefici e due grosse commende nell’ordine di Gerusalemme. I titoli veri della sua fama come scrittore sono il volgarizzamento della Eneide, dove si potè chiamar padre del verso sciolto; le Lettere famigliari, che sono il nostro più bell’esempio di stile epistolare, la versione dal greco di Dafni e Cloe di Longo Sofista, vero fior di eleganza. Dopo queste Ire opere si vuol dare il primo luogo alla commedia degli Straccioni, e poscia al volgarizzamento della Rettorica di Aristotile, e di due Orazioni di San Gregorio Nazianzeno, e finalmente alle Rime, che quantunque avessero varie edizioni nel secolo XVI, non accrescon lode a chi tradusse si bene in verso sciolto l’Eneide. Il Gamba mise in luce nel 1821 un’altra scrittura del Caro: Diceria del re della virtù. Venezia, in-8. É notevole che, salvo una barzelletta giovanile in volgar fiorentino, intitolata Comento di S. Agresto da Ficamolo sopra la prima Acata del padre Siceo, 1539, in-4 e V Apologia, nessuna delle opere del Caro si stampasse vivente l’autore.

CAROLINA (Maria). Arciduchessa d’Austria, figlia dell’imperatore Francesco I e di Maria Teresa, nata nel 1752; sposò (1768) Ferdinando IV, re delle Due Sicilie, esercitò grande impero sul marito e partecipò alle cose dello Stato, più che a moglie non si convenisse. Consigliata dall’irlandese Acton, licenziò il vecchio Tanucci, ministro amatissimo dal popolo, astiò i principii della rivoluzione, fe' dichiarar guerra alla Francia (1798); disfatti gli eserciti regii, fuggi in Sicilia sotto la protezione degli Inglesi. Nel 1805 entrò nella lega fermata a Vienna contro Napoleone; ma fallite quella volta ancora le sue speranze, dovette fuggire a Vienna, ove mori nel 1811.

CAROLINA (Amelia Elisabetta). Moglie di Giorgio IV, re d’Inghilterra, figlia del duca di Brunswick, nacque nel 1768, fu in continui dissidii col marito, che L’allontanò da sè, e due volte l’accusò pubblicamente d’adulterio, dando luogo a scandalosi processi (1806 e 1820). Essa non potè partecipare al di lui titolo, nè assistere alla sua incoronazione. Mori nel 1821 non senza sospetto di veleno.

CARONDA. Celebre legislatore, nato a Catania (Sicilia), ove fioriva verso l’anno 650 avanti G. C. Poco sappiamo della sua vita; però Aristotile ci dice ch’ei diè leggi ai Siculi. Espulso, riparò a Reggio. Le sue leggi erano in versi come quelle di lutti gli antichi legislatori, erano cantate e tutti i giovani le imparavano a memoria. Stimatissime ad Atene, furono adottate a Mazaca (Cappadocia). Fra le altre ve ne era una che notava d* infamia coloro che, avendo figli, passavano a seconde nozze. Dicesl che Caronda si uccidesse da sè per avere infranta una sua legge, che vietava di presentarsi in armi nelle assemblee del popolo.

CAMPANI (Giuseppe). Poeta nato in Lombardia nel 1752, morto nel 1825; studiò sotto i Gesuiti e molto li amò. Contro la rivoluzione stampò molti articoli nella Gazzetta di Milano, e questo gli fu merito ad esser chiamato a Vienna e addetto alle feste di corte, per le quali scrisse Melodrammi e Cantate. Scrisse con molto ingegno e pari dottrina sulla musica le Lettere Mandine, le Majtriane, le Rossiniane, Felicemente tradusse in versi italiani poeti tedeschi e francesi.

CARPENTIER (Pietro). Nato a Charleville nel 1697, morto a Parigi nel 1767. Fu principal collaboratore dell’edizione (1733-36) del Glossario della bassa latinità del Ducange, ne compilò un supplemento col titolo di Glossarium novum. Parigi, 1761, in 4 voi. in foglio. É autore altresì dvìl’Alphabetum tyronianum (1747), in foglio, che dichiara le abbreviature degli antichi in uso sino al secolo XI.