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160 il cieco



viii


Chi che tu sia, che non vedo io, che vedi
me, parla dunque: dove sono? Io voglio
52cansar l’abisso che mi sento ai piedi...

di fronte? a tergo? Parlami. Il gorgoglio
n’odo incessante; e d’ogni intorno pare
55che venga; ed io qui sto, come uno scoglio,

tra un nero immenso fluttuar di mare„


ix


Così piangeva: e l’aurea sera nelle
rughe gli ardea del viso; e la rugiada
59sopra il suo capo piovvero le stelle.

Ed egli stava, irresoluto, a bada
del nullo abisso, e gli occhi intorno, pieni
62d’oblio, volgeva; fin ch’— io so la strada —

una, la Morte, gli sussurrò ― vieni! —