Pagina:Primi poemetti.djvu/209

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le armi 189


Anche più della vanga esso va fondo,
il buon piccone, e cerca le memorie
126che in fondo al cuore ha seppellite il mondo.

Nasceva l’arma tra un raggiar di scorie
azzurre azzurre. L’acqua, il fuoco, il vento
129faceano l’arma delle tue vittorie.

Lavoratore, il manico sia lento
frassino; e forte picchia pur sul vivo
132sasso che gli risuona come argento!

E va! Per quella macchia aspra, a solivo,
folta di stipe, fa venir filari
135di verde vite o di canuto olivo!

Fa, col piccone, dov’è monte, pari,
dov’acqua, terra, dove notte, dì,
138fa vie sotterra, un mare di due mari,

o migratore che il tuo verso è il sì!


iv


Poi fece anche la falce, arma che appare
anche nel cielo, quando l’aria imbruna,
142bianca, poi d’oro, sul monte o sul mare.