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8 ottobre

La gita a Napoli

La gita a Napoli, offerta dal Comitato di organizzazione chiude felicemente le manifestazioni del Congresso. Accompagnano i congressisti S.E. il Guardasigilli on. Solmi con la sua gentile consorte, nonchè S.E. d’Amelio presidente del Congresso e S.E. Novelli, presidente del Comitato di organizzazione del Congresso.

Giunti a Napoli nella mattinata con un treno speciale costituito tutto di carrozza di prima classe, i congressisti sono ricevuti alla stazione dalle autorità cittadine e dalla magistratura locale. Un largo e perfetto servizio di automobili e di torpedoni (60 macchine, 15 torpedoni) era stato predisposto, onde i congressisti potessero comodamente seguire gli itinerari prefissi.

Dalla stazione la lunga serie di macchine si dirige al R. Albergo dei Poveri, nel cui ciclopico edifizio, creato da Re Carlo III di Borbone, è stato aperto il Centro di rieducazione dei minorenni. Tutta un’ala del grandioso fabbricato è riserva alla istituzione, che dispone pertanto di amplissimi locali, adeguatamente sistemati, e sufficienti a corrispondere ai fini di ricovero e di rieducazione cui sono destinati. I visitatori mostrano ii più vivo interesse per l’organizzazione dell’istituto nei suoi vari reparti ed ammirano vivamente la disciplinata istruzione ginnica dei minori, che nell’ampio cortile ne danno un breve saggio sfilando impeccabilmente al passo romano di parata ed eseguendo bravamente alcuni esercizi.

L’amministrazione del R. Albergo offre poi un ricco servizio di dolci e di rinfreschi.

Nella sala di udienza del tribunale parlano, vivamente applauditi, il comm. La Grotta, presidente dei tribunale, l’on. Paolo Greco, Commissario del R. Albergo dei Poveri ed il Guardasigilli S.E. on. Solmi.

I congressisti si recano quindi a Nisida, ove il riformatorio giudiziario agricolo ivi aperto or sono due anni continua ad assumere uno sviluppo sempre maggiore, così da costituire oramai uno stabilimento modello, che riscuote l’ammirazione entusiastica di tutti i visitatori. È questa una delle opere che il Regime fascista ha voluto