Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/125

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e un lasciarsi stare; o anche un grattarsi fratellevole ch’è una vera consolazione. E nota mo caso! che alcuni mettono in mostra il loro naturale poco umano solamente quando si trovano in compagnia; e che altri tornano uomini dal detto al fatto appena si trovano fra’ loro simili. Ora, dimmi il vero, che te ne pare di questi miei pensamenti? Non fosse altro, essi sono buoni a farmi passare lietamente qualche ora, esaminando i diversi naturali delle genti, e riferendo a me stesso, per quanto mi viene conceduto dal mio amor proprio, le fatte osservazioni.


XIX. PERSEO.

Siete voi stato all’Apollo a vedere la favola di Perseo ed Andromeda che vi si è rappresentata?

Di tal maniera interrogò Gervasio, sere sono, un suo amico, solito di accorrere sempre al teatro quando vi si rappresentavano cose nuove. E l’amico gli rispose: che ci aveva io a vedere di nuovo? — Non fosse altro, soggiunse Gervasio, il famiglio, o scudiero che vi piaccia chiamarlo, di Perseo, del quale la favola, almen che si sappia, non fa parola. — E l’amico: oh non è egli quel bell’umore, che, chiamato l’altr’ieri dagli applausi dell’uditorio a ricomparire sulla scena, con nuovo modo ebbe a dire a’ suoi ammiratori: Ebbene? Che vogliono le signorie loro? Io ho per verità in buon concetto un attore che sa trovare, in proposito, di tali uscite. Ma, quanto