Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/272

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e alla quale tenevasi più che mai strettamente abbracciata in quell’ora tanto solenne, un mormorare sommesso si sparse per la moltitudine colà raccolta, mormorare formato dalle domande di parecchi, dalle risposte di parecchi altri, e dalle esclamazioni: eccola! la è dessa! e simili, della più parte. Quando tutti attendevansi che la cerimonia della professione incominciasse, ecco levarsi in piedi il prelato, e tutti naturalmente tacere. Saverio! Al pronunziar di questo nome all’attenzione successe un senso di universale sbalordimento. Pochi furono quelli i quali credessero di aver bene udito. Siete voi contento che Felicita sia vostra sposa? La maraviglia di tutti avrebbe voluto scoppiare in un O lungo; ma un’altra voce, che si fece udire da un’angolo della chiesa a rispondere venne a soffocare l’espressione di quel primo stupore. Voltatisi tutti a quella parte donde il era partito, fu veduto Saverio, non vi voglio dire con qual colore di faccia, e in qual attitudine di persona. Il che avevano pronunziato le sue labbra gli scintillava negli occhi, non c’era fibra in esso che non tremasse convulsa, e ben si vedeva che fino all’ultimo de’ suoi capelli era concorso a proferire quel irrevocabile. Felicita, siete voi contenta di darvi per isposa a Saverio? Questa seconda domanda fatta dal prelato potè essere udita più distintamente, perchè allo stupore essendosi aggiunta la curiosità, e il timore di non interrompere una cerimonia tan-