Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/384

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novità sulla terra molto simili a quelle di mastro Ubaldo! Se stiamo al detto, nulla di più frequente: nuova fabbrica, nuova invenzione, nuovo metodo, nuovo libro, nuovo ballo... ma chi ha passeggiato il vicolo di mastro Ubaldo si stringe nelle spalle, e soggiunge: luna nuova. Così va il mondo!

Ma questo è il meno. Paga e servigio dovrebbero darsi mano e vivere da fratelli. No, signori. Vivono come s’usa fra padrone e servo. Io non ho mai saputo intendere che intrinseca superiorità ci sia nel danaro paragonato all’opera per cui si concede. Oh! il danaro può volgersi in mille usi, e l’uso delle altre cose è determinato. Sia pure nella generalità; ma quando trattisi di cosa eccellente, sia tale per sè o per l’estimazione che di lei facciamo, nè quello nè altro danaro potrebbe darmi l’eguale. Sicchè ciò che da un lato è il moltiplice, dall’altro è il singolare; e non vi ha differenza nei due valori, o che la differenza torna a vantaggio del singolare. Serie riflessioni in proposito di un paio di scarpe; ma cominciate dal basso e via via salite fino alle ultime sommità, e troverete che passano fra tutte le cose le relazioni medesime.

Oltrechè, sappiamo noi bene definire i limiti entro ai quali propriamente consiste il pregio di ciascuna cosa? Quanti destini sospesi ai legacci di una scarpetta! Oh, mondo femminile! tutto sparso di giardini e fonti e ville e boschet-