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LA CAPPELLA DEGL’INNOCENTI1.


Se dell’ebbrezza sdegno non senti,
     Alla cappella degl’innocenti
     Volgendo il passo, l’evento strano
     Odi che ad essa d’origin fu.
     5Marito e padre v’ebbe un Urbano,
     Un uom deserto d’ogni virtù.

La buona moglie, tanto che visse,
     Sudò pel figlio che non languisse;
     Ma la meschina poichè fu morta,
     10Nè Urban del figlio pietà sentì,
     Questi, accattando di porta in porta
     Un tozzo, un sorso, traea suoi dì.

Avvenne un giorno, credo contasse
     Sett’anni il figlio, che si scontrasse
     15Nell’ebbro padre, cui parte chiese
     Del pan che questi teneva in man. —
     Tre dubbii solvi, l’ebbro riprese.
     Se aver vuoi parte di questo pan.

  1. L’invenzione di questa ballata è dovuta in gran parte a Filippo Bridel, benemerito compilatore del Conservatore elvetico.