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Pagina:Prose e poesie (Carrer) II.djvu/214

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Sull’ora che dal tenue
     Sonno i fioretti desti
     Levano il capo, e spiegano
     Le screzïate vesti,
     Cinte di gemme tremole,
     24A rifrangere i rai primi del sol.

O gioventù, la vergine
     Per te nell’inscio cuore
     Cova i sorgenti palpiti,
     E, sparsa di rossore
     La faccia, avvalla i timidi
     30Occhi del nome desiato al suon.

Ma poi quando la tacita
     Notte al concento geme
     D’un’arpa solitaria,
     Il piè sospende, preme
     L’intempestivo anelito,
     36E mostra il viso dal fedel balcon.

Finchè dal caro giovine
     S’infiora e s’innanella
     In santo rito, il mutuo
     Giuro il desio suggella,
     E notte del suo cerulo
     42Manto scende le dolci opre a coprir.