Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/24

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si rappresentino al nostro intelletto; solamente domando anche in ciò conveniente misura, e che si faccia sempre ragione dell’importanza del tempo, che non è dato all’uomo solamente per specolare, ma ben anco, e più propriamente, per operare.

A qual proposito ho io cianciato di questi dubbii e di queste certezze? E quale importanza può avervi in simili discussioni? Facilissima la risposta. Una delle maggiori calamità che possano cadere addosso ad un galantuomo è la tendenza alla perplessità in quanto pensa ed opera nella sua vita; come per altra parte anche chi non conosce questo genere di miseria, proprio pur troppo della maggior parte degli uomini, userà ne’suoi giudizii di una rigidezza poco caritatevole e poco discreta. Guai a chi non ha mai dubitato, e a chi dubita sempre! Atteniamoci ad alcune reminiscenze che confortino i nostri timori; siano esse il faro luminoso a cui possa levarsi il nostro occhio per trovare un indirizzo e una via nella notte burrascosa della nostra navigazione. Quando ci vengono meno le realtà, ristoriamoci nelle visioni. Egli è il rettile che ha bisogno delle sue trombe, cui allunga e contrae secondo il bisogno per camminare securamenle; ma dentro di noi vi è alcun che di vivace e di attivo che deve tenerci luogo dei tentacoli necessarii agli animali sprovveduti delle nostre più nobili facoltà. Ciò che si slancia fuori di noi, indipendente da quanto ne circon-