Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/297

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ritrosa alle battiture, l’autore di queste ciarle vorrebbe incoraggiare i buoni a camminar franchi sulla via della rettitudine, non badando a quanto vien loro detto apertamente, o susurrato sottovoce ai fianchi e dopo le spalle di fronte no, perchè certe massime rifuggono dalla faccia degli uomini, come le bestie dal guardare il cielo. La cosa si è presa un poco sul serio; ma non si troverebbe men vera quando anche se ne facesse l’applicazione ad oggetti minuti e d’umile condizione. Un povero diavolo d’artefice metterà ne’ suoi lavori ogni possibile studio, cercherà che i proprii concittadini non abbiano ad invidiare agli estranei i prodotti della sua industria: che ne raccoglierà egli? Assai facilmente critiche osservazioni, sorde inimicizie, e nessuna cooperazione per parte de’ suoi confratelli. Faccia male e troverà, senza dubbio, chi gli darà mano. Sul bene hanno tutti che ridire; quelli ch’erano contenti dell’infimo, non si appagano del mediocre; e quando anche giugnessi a mostrar loro il bello, ti tormentano colle interminabili ricerche del meglio. Si tratta di mercanteggiare? Non mancherà chi trovi che ridire sul prezzo. Bello si, ottimamente fatto, ma prezzo eccedente. — Non vedete che, fatta ragione da cosa a cosa, è più alto il prezzo di quella mostruosa manifattura che avete compera senza fiatare? Fanno le viste di non intendere, o non intendono propriamente.