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Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/338

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Originalità è egli fare ciò che gli altri non hanno fatto? Non parmi: questo si chiamerebbe più propriamente singolarità. Originale, per mio gindizio, e credo per giudizio di ognuno che attribuisca alle parole il debito loro significato, è ciò che non è tratto d’altronde che da noi proprio, che sgorga spontaneo dal nostro cuore o dal nostro intelletto. In questo senso diciamo originale la tela che porta il lavoro di un dato maestro, a differenza dell’altre su cui uno scolaro, più o meno abile, condusse le linee e distese i colori, secondo gli furono dati ad imitare. Se non temessi di sviare il discorso per troppo arduo cammino, vorrei dimostrare avervi composizioni, che, quantunque nuovissime, non sono punto originali; e all’incontro altre essere originalissime, che per certi rispetti si tengono entro limiti assegnati dal costume e da una lunga esperienza. Ora, quantunque l’originalità sia riposta nel fare da sè, non è da credere che ciò significhi che altri non possa essere originale, giovandosi con certa misura di quello d’altrui. Il secreto dell’arte, e il merito principale di un intelletto privilegiato di cotesta originalità tanto ambita, consiste nel prendere l’altrui per maniera, che da noi rimpastato e messo in comune col nostro, vi s’identifichi, e rimanga cangiato in sostanza tutta a noi propria e naturale; non altrimenti di quello veggiamo accadere delle frutta o d’altro vegetabile, che per via della miste-