Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/35

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sonosi fatto, anzichè da ragione. Non credo di svolgere un ingrato argomento se mi studio di dimostrare che tutti, dal più al meno, siamo provvisti di un capitale di memoria molto maggiore di quello sappiamo o vogliamo presumere comunemente di possedere.

Vuolsi notare che vi hanno molte guise di memoria, e che spesse volte tanto è per noi il credere di non avere memoria quanto l’accorgerci di non averne o di quella specie, o in quella dose che avremmo desiderato. Ci hanno memorie arrendevoli a una semplice articolazione di suoni, come sono in quegli uomini prodigiosi che ti recitano, appena uditi, un centinaio di versi, ripigliando dall’ultimo e da esso risalendo fino al primo. Allre memorie sono quelle che si aiutano della riflessione a ben collocare le parti di un discorso secondo un dato ordine, col fine di avere in quest’ordine stesso un richiamo per procedere da capo a fondo nella ripetizione del discorso suddetto. Ci sono memorie a cui abbisognano altri sussidii, come sarebbero quelli di oggetti materiali, quasi punti interposti nello spazio per segnare le distanze. Giova, per esempio, alcuna volta per ritessere nella propria mente un discorso di cui ci siamo in parte dimenticati, ricordare il luogo dov’esso discorso ci venne fatto, le persene ch’erano in nostra compagnia, l’abito e il gesto di quello che ci parlava. Potrei distendermi assai lungamente, quan-