Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/40

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VI.


I GIUDIZII ANTICIPATI.


Parrebbe che i giudizii che si pronunziano dagli uomini sopra tale o tal altra cosa dovessero conseguitare all’esame di alcuni fatti; ma egli accade propriamente l’opposto, se non tutte, le più volte almeno che giudichiamo. S’incomincia solitamente da noi col piantare una massima; e i fatti qualunque nei quali c’incontriamo li consideriamo non quali sono in natura, ma quali esser dovrebbero, posto che fosse vero il favorito nostro principio.

Avviene in questi casi della nostra mente quasi il medesimo che di un conio, o di uno stampo, i quali, dotati che fossero d’intelligenza, non potrebbero concepire la materia diversamente foggiata da quello che importano le loro forme. Di qui, senza dubbio, procedono io origine tutti gli errori, ne’ quali va perduto il discorso degli uomini; di qui tutte le conclusioni assurde ed inesatte che si traggono dai ragionamenti, che pur sono, se vuolsi, condotti con conveniente giustezza. Chi si trova smarrito sopra un fallace sentiero gli conviene dar volta sicuramente, e ricondursi alle mosse, altrimenti sarà impossibile che riprenda strada migliore. E similmente bisogna cominciare dal porsi nel dubbio della verità di