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rar della corda? Così va. E questa pure si chiama prudenza; si ponderano bene le ragioni pro e contro d’ogni azione, e la inesorabile ragione del tempo è lasciata da parte. Sono deliziosi certuni ai quali, come fai loro alcuna domanda, essi, affettando l’inglese o il balordo, non ti danno risposta, o te la danno tale da lasciarti li a bocca asciutta. Quando poi ti restringerai a colloquio con qualche amico, vedili che ti sono alle reni, odili, che frammischiano la loro vocina o vociaccia, secondo i casi, ai tuoi discorsi: hanno veduto tutto, ne sanno di tutto: essi furono, essi conoscono, bianchi e neri giusta l’occasione, finchè ti abbiano ristucco, annegato di ciance e d’interruzioni. Essi hanno tempo a tutto fuorchè al far bene; hanno opere e detti per ogni tempo salvo per quello che corre. Importuni come le mosche canine, piovono a nuvoli da tutte le parti, in ogni stagione, e quando pure hai loro chiusa la porta s’intromettono nelle tue stanze per la finestra. L’abbaino del tetto, i fori della cantina, la gola del camino, ogni buco lor serve a cacciarsi e riuscire là ove non sono attesi, e donde respinti, fosse pur colla forca, ritornano rifatti in breve più procaci e più insistenti di prima.
Vorrei pigliassero esempio da questi sguaiati certe timide lumachelle, che camminano col guscio in capo, ossia con un sopraccarico di avvertenze da mancarvi sotto; le quali non hanno fatto