Pagina:Protocollo della repubblica romana.djvu/16

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S P Q R


ROMANI



La prima parola che vi dirige il vostro Municipio è parola di gratitudine. Noi vi siamo riconoscenti di averci creduli degni di rappresentare gl’interessi di questa inclita Città in tali momenti, che sembrano destinati da Dio a renderla nuovamente gloriosa fra tutte le città della terra.

Noi dal Campidoglio abbiamo volto lo sguardo sui grandi monumenti che lo circondano, e abbiamo compreso, che le sante memorie dei padri nostri sono ben più che un ricordo d’ingegno e di arte; essi sono una istoria, una ispirazione.

Noi abbiamo veduto la concordia fra voi, e abbiamo preso fidanza che serbandola sempre, tulli quanti verranno migliorati gl’interessi morati ed economici del Popolo.

Noi abbiamo udito la voce del POPOLO colla quale rispondeste alle generose risoluzioni prese dai Poteri costituiti della Repubblica per difesa dell’onor vostro e della vostra Libertà. •

Fu quella una voce concorde la quale ben rispose alla calunnia che vi lanciavano gli stranieri, che voi vi trovaste immersi nell’anarchia. Nell’anarchia? Il vostro Municipio, dichiara innanzi al Mondo che il Popolo Romano è stato sempre, ed è nell’ordine e nella concordia. Il vostro Municipio, tutore dell’onor vostro, lo ripete: l’accusa è una calunnia; mai corsero per Roma giorni più tranquilli in mezzo a difficoltà di cui non ebbe mai le maggiori.

ROMANI perseverate!

Dal Campidoglio il 27 Aprile 1849.

VIVA LA REPUBBLICA

Francesco Sturbinetti Senatore
Lunati Giuseppe Conservatori
Gallieno Giuseppe
Galeotti Federico
De Andreis Antonio
Piacentini Giuseppe
Corboli Curzio
Feliciani Alceo
Tittoni Angelo
Giuseppe Rossi Segretario