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CANTO DECIMOQUINTO.
ARGOMENTO.
Rinaldo è in Persia con armata schiera,
E disfida a battaglia l’Amostante:
Orlando da quel carcer, dov’egli era,
È tratto allor da Chiariella amante:
Egli e Rinaldo dal giorno alla sera
Si dan delle picchiate tante e tante:
E di Copardo per un tradimento
Presa è la terra, e l’Amostante è spento.
1 Benigna maestà, vita superna,
Ch’allumi questo, e quell’altro emispero,
Principio d’ogni cosa santa eterna,
Donami grazia che nel giusto impero
A’ tuoi pie’ santi l’anima discerna,
Tanto ch’io riconosca il falso e ’l vero,
E ’nsino al fine il mio debole ingegno,
Ti priego aiuti, se ’l mio priego è degno.
2 Fecion consiglio Rinaldo e Balante,
Che si movessi la gente cristiana,
E che s’andassi a trovar l’Amostante;
E così confermava Luciana:
Fu la novella in Persia in poco stante,
Che ne veniva gran turba pagana;
E l’Amostante ancor non sapea scorto
Che gente fussi, e che Vergante è morto.
3 Partissi dunque centoventimila
Di gente valorosa e fiera e magna,
Per quel che l’autor nostro compila,
Con que’ che Luciana avea di Spagna:
Nè creder ch’egli andassino alla fila;
Coprieno i monti, il piano e la campagna,
Tanto che sono in Persia capitati,
E presso alla città tutti accampati.