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340 il morgante maggiore.

77 Maravigliossi di questo la dama,
     E disse: Io ero in un pensiero strano,
     D’abbatter un tal uom c’ha tanta fama.
     Orlando anco la lancia ruppe invano,
     Perchè lo scudo è incantato e la lama;
     Dunque le spade pigliavano in mano,
     E cominciorno la battaglia insieme,
     Per modo che d’Antea Rinaldo teme.

78 Are’ voluto, tanto è innamorato,
     Del suo cugin veder la terra rossa;
     E come Orlando il colpo aveva dato,
     Gli rimbombava nel cuor la percossa,
     E par che ’l petto gli resti intronato,
     Come avviene allo infermo per la tossa:
     Ed ogni volta con Cristo si cruccia,
     E dice l’orazion della bertuccia.13

79 Alcuna volta che Antea superava
     Un poco Orlando, egli arebbe voluto
     Ch’ella il gittassi in terra, e sospirava,
     E con sue proprie man porgergli aiuto:
     Guarda costui quanto Amor lo ’ngannava!
     Ch’era di poco di Francia venuto
     Con tanta impresa a trarlo di prigione,
     Ed or chiedea la sua distruzione.

80 Or basti questo esemplo a chi m’intende:
     Orlando con Antea mirabil pruova
     Facea col brando, e costei si difende,
     Però che l’arme sua fatata truova,
     E spesso a lui simil derrate rende;
     Ma sopra l’armi sue poco ancor giova,
     Però che Orlando tale avea armadura,
     Che regge a tutte botte, in modo è dura.

81 Durò tutto quel giorno la battaglia,
     Sanza avanzar l’un l’altro di niente,
     Da poi che l’arme non si rompe o taglia:
     Era già il sol caduto in Occidente,
     E non restando la fiera puntaglia,
     Orlando disse alla dama piacente:
     Credo che tempo da ritrarsi sia,
     E facendo altro, sare’ villania.