69 Non intendeva Gan questo linguaggio,
Se non che la fanciulla gliel chiarì:
I mamalucchi voglion per vantaggio
Per ogni bastonata un nasserì
Da ogni peccator che fanno oltraggio:
Or vedi, Ganellon, la cosa è qui;
Il tradimento a molti piace assai,
Ma il traditore a gnun non piacque mai.
70 Così in parte portò la penitenzia
Il traditor di Gan de’ suoi peccati,
Chè per occulta e divina sentenzia
Sono assai volte i nostri error purgati;
Ma voglionsi portar con pazienzia,
Non come Giuda andar tra’ disperati:
Dunque e’ si vede alfin la sua vendetta
Per qualche via, chi luogo e tempo aspetta.
71 Guicciardo ringraziò quanto più puote
La damigella di quel ch’avea fatto;
Ma per dolore il petto si percuote,
Ch’Ulivier di prigion non era tratto
E Ricciardetto, e bagnava le gote,
Temendo che il Soldan non rompa il patto:
Ma quanto può, dà lor costei conforto,
Ch'a niun di lor non sarà fatto torto.
72 Allor pregorno Guicciardo e ’l fratello:
Piacciati, Antea venire in cortesia,
A star del tuo Rinaldo nel castello,
Tanto che torni in qua di Pagania;
Non ti bisogna omai combatter quello,
Ogni cosa ti diamo in tua balía.
Della qual cosa fu costei contenta;
E Ganellon nella prigione stenta.
73 Lasciamo Antea, che stava a suo piacere
A Montalbano, e ’l suo Rinaldo aspetta;
E molto onor secondo il lor potere
Fanno i Cristiani a questa donna eletta.
Orlando va con molto dispiacere
Con quella sventurata poveretta,
Come dicemo, che s’era fuggita
Da que’ giganti, per campar la vita.