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     Alla indomita turba. La impietrata
     Anima l’uno a’ più truci delitti
     Educò: l’altro, freddo in cor, la mano
     Spinge a sgozzar la vedovella e il figlio
     Orfano; un riso de’ fanciulli il lento
     Pianger è a questo: ed a nessun perdona
     Quegli o sente pietà; lieto se stringa
     Sanguinoso il pugnal, come del primo
     Amor s’allegra il giovinetto e ride.



Tacea quïeto il loco: le spumanti
     Coppe girano a cerchio e il mite raggio
     Volga mesta la luna; qui sull’erbe
     Dormono e volan sopra alle ree teste
     Orrendi sogni: qui dell’alta notte
     Abbrevian l’ore le liete novelle.
     Tacevan tutti: del novo compagno
     Al favellar intenti ed al compagno
     Tutti volgean silenzïosi il guardo.



« Ebbi un fratel: di strani una famiglia
     Ne educò: ma fanciulli ore di gioia
     Mai non vedemmo che col roco accento