Pagina:Quel che vidi e quel che intesi.djvu/387

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loro infingardaggine o la propria paura coll’accusare di esser stati accusati o respinti.

Verrà in Roma Nino Costa fratello di Paolo, se già non vi è. Egli è nostro antico, di sanissimi principii, di carattere energico e per sè e per le relazioni di famiglia utilissimo. Voleva andare a Parigi, io l’ho indotto a recarsi a Roma dove vi ha d’uopo di cuori senza macchia e senza paura. Io vi prego ad accoglierlo nel vostro seno o per dir meglio a far di tutto perchè vi aiuti a portare il peso che portate. Non si ricuserà, ne sono certo. Se può un mio consiglio cercatelo subito, fategli francamente la proposta ed egli accetterà, non solo ma potrà suggerirvi anche altri coi quali rafforzarvi. S’avvicinano tempi in cui a voi è serbata la gloria di piantare la vera pietra angolare della liberazione di Roma. Non già con moti avventati ma con atti serii e destri. Quindi mi par necessario che voi chiamate nella responsabilità delle cose quanti più onesti possiate; onesti non basta, ma capaci di aiutarvi nell’azione e quegli è tale.

Col 426 si è concertato tutto il da fare; non è al di sopra delle nostre forze. Non ve lo scrivo oggi perchè devesi cifrar tutto e domani FI. II farà questo lavoro. Saprete anche ciò che 426 farà di palese in coincidenza dell’azione vostra e credo vi soddisfarà. — Quanto alla domanda da voi fatta a Mario voi vedrete da una domanda che io sono autorizzato a farvi, e vi farò nella stessa che vi recherà il concertato con 426, che si era già pensato a quella partita importante riguardo a quella circostanza. Quanto poi ad altre necessità bisognerebbe pur sapere se cosa voi pensiate di fare ossia se qual è il vostro programma preciso di azione donde possano scaturire quelle necessità; poichè per avventura potrebbe accadere che le cose da cui quelle necessità potessero sorgere non fossero utili quanto alla questione generale e forse neppure alla particolare, la quale oggi non si può scinder da quella. La quistione romana è complicata con l’italiana, nè ciò che non riuscissse opportuno per questa sarebbe utile per l’altra. Io spero che voi comprenderete la ragione di queste riflessioni.

Non mi meraviglia punto la durezza francese. La Francia è rientrata oggi nelle trattative con l’Italia; è questa una ragione perchè i suoi agenti a Roma non abbiano istruzioni da far trapelar dai Preti e che volgano quelle trattative prima del momento opportuno. In tal caso l’azione più o meno dura dal modo di giudicare dei suoi agenti,