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Pagina:Raccolta delle Leggi e Disposizioni dello Stato Pontificio - Volume II.djvu/39

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de’ nemici di ogni ordine si ha a deplorare che resti sì mal compensata la generosità sovrana della Santità Sua, e che in pari tempo venga compromessa la dignità nazionale de’ Suoi Stati, facendo piombare sulla maggiorità una colpa, dalla quale è certamente immune, e che la espone a cadere sotto il marchio della ingratitudine al giudizio del mondo osservatore, ingratitudine che ferisce il cuore del benefico Sovrano, ma che è tutta propria de’ pochi sfrenati agitatori nemici sempre di ogni bene. Quello però che maggiormente ha riempito di amarezza il cuore di Sua Santità è stato l’apprendere che in alcune città dello Stato da disordinate e ristrette moltitudini siasi fatta violenza ad alcune famiglie religiose per disacciarle, e ciò o coll’intimorirle o coll’intimare perfino apertamente ad esse la emigrazione . Questa specie di criminosi avvenimenti non potevansi certamente attendere ne’ nostri tempi, ne’ quali s’invocano e si esiggono legalità, moderazione ed umanità. Quindi la Santità Sua e come Sovrano e come Capo della cattolica religione non può non altamente disapprovare e condannare si gravi attentati, che disonorano la civiltà stessa e contradicono apertamente le libertà che s’invocano. Che se gli autori de’ medesimi reati si lasciassero andare impuniti, chi sa fin dove giungerebbe la loro baldanza, e chi sa da quali disastri verrebbe mi-