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o[ VI ]o |
LA STATUA
DI
SANT’AMBROGIO
restituita con trionfo all’antica sua sede
sull’angolo
degli Spadari
SONETTO
Ben me poteo crudel ahi! del novello
Iconoclasta un dì sfregiar la mano:
E in urtare, e in ferir me del flagello
4Disarmato mandar con sdegno insano.
Empio! ma non sapea, che da più fello
Destin, m’aria difeso un cor più umano,
E che sul trono mio più illustre, e bello
8Oggi qui star me rivedria Milano;
E i tributi d’amor oggi vedria
Dall’amato quadrivio alla costante
11Resi vittoria della sferza mia:
Che l’empio percussor percosse, e ’l fante,
E’l cavaliero della truppa ria,
14D’onde tant’ebber guai le cose sante.
Del Sig. Don M. A. Z.