Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu/129

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I.


Noi siam sospiri di pietà formati,
Donna, per farvi fede,
Che ’l vostro servo, che ce n’ha mandati,
Non può più in vita star senza mercede.
Ne’ bei vostri occhi i suoi vaghi figura
Dolce speranza Amore;
Che del suo vero amar contenta siete:
Poi de le braccia del desio la fura;
Sì che ’l tradito core
Morto rimane, e voi di ciò dolete.
Mirate ’l volto già di morte tinto,
Qualora voi ’l vedete,
Ch’ei vi dirà, che ’l suo valore è vinto,
Se ’l vostro duro core a voi non crede.


II.


Se di voi, Donna gente,
M’ha preso Amor, non è già meraviglia:
Ma miracol simiglia,
Come a ciascun non hai l’anima presa:
Che di cosa piacente,
Sapemo, ed e vertà, ch’è nato Amore;
E da voi, che dal fiore
Del piacer d’este mondo siete appresa,
Com’ può far uom difesa?
Che la natura intesa
Fue di formar voi, come ’l buon pintore
Polito fue di sua pittura bella:
Ahi Dio, così novella
Puot’ a esto mondo dimorar figura,
Ched è sovra natura?

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