Pagina:Raccolta di rime antiche toscane - Volume primo.djvu/143

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E onore, e amore,
Uomo, che ben Religïon mantiene
Intra Religïosi in chiostro assiso;
Ma, siccom’ io diviso,
Onor merta, e amor via maggiormente
Uom, che non secular nel secol stae,
E religïoso hae
E core, e vita, e Dio nel secol sente,
Ch’è nojoso, e repente;
E contra lui pugnando il secol tutto,
E’ nullo ave redutto
Ove fugga, e asconda.
Ma nel chiostro non onda,
Non fiede ogni tempesta:
E v’è sollazio, e festa,
E sempr’ è ben guarnito a ben pugnare.
No’ è già vertù detta ben cominciare,
Simon, ma ben finire,
A fin buon persevrare.
Di molti è cominciare,
A ciò che comincianza è forte leve:
Perseverar, ch’è greve
Han fatto poghi, e fan poghissimi ora.
Ma per nente labora
Chi non labore segue fin a frutto;
Che non merta appo ragione già, che onta,
Uom, che comincia, e monta,
E torna poi com’ uomo in campo rutto:
Adunque amico, tutto
Vostro desìo sia valor portando,
E sempre megliorando
Infine a fine orrato:
Che, se ’n alcuno grato
Sempre non sal valor, descende adessa,