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Ad ogn’una rendea

     Ciò, ched ella sapea,
Che suo stato rechiede:
     Così ’n tutto provede.
Et io sol per mirare
     Lo suo nobile affare,
Quasi tutto smarrio.
     Ma tant’era ’l disio,
Ch’io avea di sapere
     Tutte le cose vere
Di ciò, ch’ella dicea,
     Ch’ogn’ora mi parea
Maggior, che tutto ’l giorno:
     Sì, ch’io non volsi torno;
Anzi m’inginocchiava,
     E mercè le chiamava;
Per Dio, che le piacesse,
     Ched ella mi compiesse
Tutta la grande storia,
     Dond’ella fa memoria.
E va, diss’essa, via
     Amico: ben vorria,
Che ciò, che vuoli ’ntendere,
     Tu lo potessi apprendere:
E lo sottile ingegno,
     E tanto buon ritegno
Avessi, che certanza
     D’ogn’una sottiglianza,
Ch’io volessi ritrare,
     Tu potessi apparare,
E ritenere a mente
     A tutto ’l tuo vivente.
E cominciò da prima

     Al sommo, et a la cima

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