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     A la zara s’avvezza,
E giuoca con inganno,
     E per fare altrui danno
Sovente pinge ’l dado,
     E non vi guarda guado,
E ben presta * auzino,
     E mette mal fiorino.
E se perdesse un poco,
     Ben udiresti loco
Bestemmiar Dio, e Santi,
     E que’, che son davanti.


XXVII.


Un altro, che non cura
     Di Dio, nè di natura,
Sì diventa usuriere:
     Et in ogne maniere
Ravvolge suoi danari,
     Che li son molto cari.
Non guarda dì, nè festa,
     Nè per Pasqua non resta:
Che non par, che li ’ncresca,
     Pur che moneta cresca.
Altri per simonia
     Si getta ’n mala via,
E Dio, e Santi offende;
     E vende le prebende,
E santi sacramenti:
     E metton fra le genti
Esemplo di mal fare.
     Ma questi lascio stare,
Che tocca a ta’ persone,
     Che non è mia ragione