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in viso e risposi che no — Egli è (aggiunse Lisia) il figlio del Conte signore del nostro paese, al quale ognuno presta omaggio ed obbedienza; è ricchissimo e potente ed il più bello e valoroso giovine di tutte le terre del Lago. E vi conosce e so di lui tal cosa che vi farebbe andare orgogliosa fra le fanciulle d’Arona e fors’anco della stessa Milano — E che sai tu? — non potei astenermi dal domandarle — So ch’egli è preso per voi da ardentissimo amore. —
“Ah Lisia! Lisia! — esclamò Agnese dimendando il capo.
“D’onde apprendesti una tal cosa? (soggiunsi io) e chi ti fa ardita a tenermi somiglianti ragionamenti? — Non v’avei mossa parola (rispose Lisia), se non fossi ben certa che l’amor suo è onesto e sincero. Che tale ei sia ve ne faccia prova la protesta uscita dalle sue labbra che se voi l’amate d’eguale amore, egli vi si vuole dichiarare fidanzato e non dubita d’ottenervi da suo padre in donna, poichè è istruito che il vostro sangue non è volgare ed avete facoltosi parenti. — Quale consolazione,