Pagina:Ragguagli di Parnaso.djvu/39

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DI PARNASO. 15

passando per quella contrada, molto rimase maravigliato, che un’Architetto di tanta eminenza gettasse il tempo nel copiar così brutta sporcitia, chiese al Buonaroti, che volesse dirli, che cosa di singolare egli vedeva in quella facciata, che meritasse la fatica del pennello di un suo pari. Lo stesso Pierio mi ha riferito, che Michelangelo gli rispose queste formali parole. Signor mio, in questa facciata, che à voi tanto par sporca, gl’intendenti dell’arte così compiutamente scorgono gli ordini tutti dell’architettura Dorica, Ionica, Corinthia, e Composta dell’essere, e non parere, che per opinione anco dello stesso Vitruvio, per l’ottavo merita di esser aggiunta à i sette miracoli del mondo. Il mio Vertuosissimo Giovangirolamo Acquaviva Duca d’Atri mi ha comandato, che li cavi la copia, che vedete, e mi ha detto, che vuol inviarla a Napoli ad alcuni Baroni di quel Regno suoi amorevoli, iquali impazziti nella vanità di parer quei, che non sono, hanno somma necessità di oculatamente veder nel disegno di questa facciata, come siano fatte le cose de gli huomini saggi, che sono, e non paiono.


CON-