Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/125

Da Wikisource.

che ivi perdé uno de’ suoi nipoti, il colonnello Silvio Piccolomini d’Aragona, pel valore in quella circostanza dimostrato ricevette dal re di Spagna una commenda di san Jago con tre mila scudi di rendita. Ancora ebbe con altri ad illustrarsi quel Jean de Werth figlio di un contadino vallone, che a molti fatti di valore e di audacia doveva i rapidi avanzamenti che da semplice soldato lo elevarono ai primi gradi nell’esercito bavarese. Ancora è ricordo della parte presa a questa battaglia dai reggimenti napoletano e lombardi del cardinale infante di Spagna, e dallo storico Priorato, che dopo la morte di Wallenstein s’era messo a militare coi bavari. Di Raimondo, dice quello storico, che in assenza del colonnello vi comandò il reggimento di cavalleria Fiston, virilmente comportandosi , come precedentemente aveva fatto durante l’assedio da noi già ricordato di Ratisbona, incominciato, come leggesi nel manoscritto delle lodi del principe Borso (che colà pure come a Nordlingen si trovò), il 16 luglio di quell’anno medesimo. Era poscia Raimondo andato a Vienna nell’agosto a chiedervi il comando di un reggimento di mille cavalli stato già di Ernesto; e del quale era morto allora il colonnello che nomavasi Cronenburg; ma, secondo scrive il Bolognesi, prevenuto l’imperatore dalla dimanda che a lui ne fece un cugino del Piccolomini, a questo aveva accordato la metà di quel reggimento, lasciando che per l’altra metà scegliesse il re d’Ungheria uno dei tre che gli proponeva, primo tra essi Raimondo. E che tale officio ei conseguisse con grado di colonnello lo aggiunse il Bolognesi in un poscritto ad una lettera al duca di Modena per notizia avutane dal conte Girolamo; ma poi in una successiva lettera, lamentando non abbastanza rimunerato un cavaliere così distinto, soggiungeva che la cosa era diventata dubbiosa; e non ebbe infatti più luogo. Del suo viaggio a Vienna dava conto Raimondo alla madre il 12 di agosto da Ingolstadt, profferendosi a lei grato pel denaro mandatogli, senza del quale non avrebbe potuto intraprenderlo. Di-