Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/18

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x prefazione.


Non mi venner veduti gli archivi della famiglia Montecuccoli; una nota nondimeno dei documenti più rilevanti che si serbano in uno di essi, mi darà agio di rettificar qualche fatto o di produrne de’ nuovi. Pubbliche azioni di grazie debbo poi all’illustre e compianto marchese Gino Capponi, che il famoso suo archivio generosamente mi dischiuse in Firenze a ricercarvi notizie; e ne debbo al cavalier Cesare Guasti, e al conte Luigi Passerini de’ Rilli, dai quali ebbi cognizione della corrispondenza inedita di Raimondo Montecuccoli col principe Mattia de’ Medici, che si serba in parte nella biblioteca nazionale e in numero di ben 218 lettere nell’archivio mediceo in Firenze, da que’ due egregi uomini governati. I quali, per l’amore che portano agli studi storici, vollero prendersi cura di farmi trascrivere per intero que’ documenti, de’ quali avrò a fare largo uso. Necessario complemento alla storia del gran capitano avvisai dovesse tornare il far ricordo de’ parenti di lui, de’ genitori suoi singolarmente, e di quelli tra i Montecuccoli che furono al suo tempo in Germania, e più che d’altri del generale Ernesto, che cogli insegnamenti e coll’esempio delle gloriose sue fatiche lo iniziò all’arte militare: degno pertanto che il suo nome sia vendicato da ingiuste obblivioni.

Perchè poi insino all’epoca in che venne a morte il duca di Modena Francesco I d’Este (l’anno 1658), molta parte ebbe a prendere il Montecuccoli coll’opera e col consiglio agli avvenimenti della sua patria, ci occorrerà fare di questi qualche speciale ricordo, mentre appena toccheremo di essi ne’ tempi successivi. Questo il disegno dell’opera nostra, che intende a porre in maggior luce quanto si riferisce alla vita e