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corti capitani che erano, vigilavano agli antiguardi, e pronti si trovarono a sostenere il primo urto de’ nemici. A Susmarshausen il 17 di maggio (1648) s’ingaggiò la battaglia. Narra Turenna, nelle sue Memorie, che la prima ad essere assalita fu la retroguardia di Montecuccoli che comandava un’ala degl’imperiali. A quella gente, incalzata dal crescente numero de’ cavalli francesi tornò impossibile, l’evitare il disordine. A sostenerla condusse altre truppe lo stesso Milander, e per alcun tempo poté trattener l’impeto de’ francesi; ma finalmente rimase egli ucciso o, come altri scrisse, mortalmente ferito, morendo poco di poi; ed è da credere che nessuno si dolesse dell’averlo perduto. Sogliono infatti i soldati ai capitani previdenti e che di loro tengono cura amorevole, affezionarsi, e dovunque li adducano seguitarlo volonterosi; ma prendono di corto in disistima chi dal nemico per manco di vigilanza si lasci sorprendere, e poco si curi della salute dei sottoposti. Aveva l’Holzapel, più conosciuto sotto il nome di Pietro Milander, militato da prima nelle truppe di Maurizio d’Orange, nelle venete poscia, e finalmente nelle assiane col grado supremo che mantenne ancora nelle imperiali. Lui morto, la cavalleria venne obbligata a riparare in un bosco, mentre che la fanteria era battuta dagli svedesi. Ecco ora come Raimondo stesso di quella battaglia dié conto al principe Mattia de’ Medici, alcun poco la gravità di quel disastro attenuando.
Humilissamente porto a V. A. S. come l’inimico, alli 16 di questo, passò con ogni diligenza il Danubio e s’avanzò con tutta la cavalleria e dragoni per vedere o di sorprenderci nei quartieri, o di farci qualche danno nella marcia e d’obbligarci con suo vantaggio a qualche attione capitale; e però alli 17 la mattina a buon hora, alle 7 hore, comparse a vista nostra con tutta la cavalleria e co’ dragoni, seguitandogli dietro a due leghe la sua fanteria. Toccò a me che ero nella retroguardia con 2500 cavalli, 800 moschettieri et 4 pezzetti d’artiglieria a sostener l’impeto del nemico, che con la superiorità del nu-