Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/328

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da Upsal al principe Mattia, e queste non tornerà discaro al lettore che qui da me vengano per intero riprodotte.

Ser.mo Principe, mio Sig.re Padron Col.mo
Do humilmente parte a V. A. Ser.ma come la Maestà della Regina di Svezia ha preso risoluzione di rinunziare la corona al signor Principe Palatino, e che l’ha notificata alli Senatori di questo regno, li quali essendo qui convocati insieme, hanno riverentissimamente supplicato la Maestà Sua a voler far loro grazia di desistere da tale determinazione; ma essa ha loro risposto che ella ci era totalmente risoluta, e che però badassero solo a far le disposizioni necessarie. La cagione che porta Sua Maestà a ciò fare, si può attribuire al suo genio transcendente et al suo spirito sovrumano, che trapassando il senso e l’intelligenza comune, è superiore alle cose ordinarie del mondo. Per motivo del bene pubblico s’adduce che, non volendo la Regina intendere di matrimonio, e vedendo che il Palatino non può ora ammogliarsi con quei vantaggi che egli potrà fare essendo Re, ella conosce il Regno correre a questo modo rischio di rimanere senza certo successore, e però esposto all’Elezione, che suole bene spesso implicare gli stati in guerre civili. Io spero di ritornarmene in breve alla Corte Cesarea, avendo io già, alcuni giorni sono, supplicato humilissimamente Sua Maestà per averne la permissione, sebbene la di lei clemenza e bontà va trattenendomi d’un giorno in un altro con infinità di grazie. Et a V. A. Ser.ma riverentemente m’inchino.
Di Upsal li 27 febbraio 1654.
Di V. A. Ser.ma Umiliss.mo devotiss.mo servit.re R. C. Montecuccoli

Ser.mo Principe, mio Sig.re Padron Col.mo
La Maestà di questa Regina persiste nell’opinione di risegnare la corona, non ostante le supplicazioni in contrario degli uffiziali del Regno; et ella fu pochi giorni sono a sette leghe di qua (nel qual viaggio io ebbi l’onore di servirle) ad abboc-