Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/337

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la lealtà del suo procedere, ond’è che il duca si faceva allora a dileguargli quel sospetto, mostrandogli come non altro scopo con quelle parole avesse egli avuto, se non quello di agevolargli il modo di ottenere il permesso di ritornare in patria. Quant’è però alle disposizioni che aver potesse Raimondo di secondare in quella circostanza i desiderii del duca, non andremo errati se, come ci accadde altra volta di congetturare, stimeremo che accettar non potesse di far cosa spiacente al sovrano, nell’esercito del quale già da tanti anni ei serviva, e che a lui, se mai l’imperatore seguisse le parti di Spagna, riescisse molto grave di venir posto al bivio di dover brandir la spada contro l’uno o l’altro de’ principi coi quali da vincoli di diversa natura trovavasi congiunto. Io stimo pertanto che, se prontissimo si mostrò ad obbedire alla chiamata dell’Estense, ciò avvenne o perché da prima egli ignorasse il vero scopo della medesima, ovvero perché avesse in animo di prestarsi col consiglio, e non con l’opera propria, a servirlo. E fu, per avventura, affine di esimersi da più gravi impegni, che egli rappresentò al duca come dall’ingerenza qualsiasi ch’ei prendesse in quella guerra, sarebbero poste a sbaraglio le cose sue in Germania, per le quali poi esso duca avrebbe dovuto concedergli non lievi compensi. E questo io ritraggo dalla risposta che il duca gli fece, nella quale queste parole si leggono: “In ordine ai vantaggi cui accenna nella lettera sua, ripeto che restando fermo quello che altra volta promisi, in considerazione che V. S. lascia abbandonato cotesto suo feudo (Hohenegg) e che potesse perderlo, io permuterò il regalo del bene, di valore almeno di trenta mila fiorini, in uno che sarà equivalente al suddetto feudo, e in questo V. S. resti certa e si fidi del mio animo assai benefico, e tutto disposto alla sua soddisfazione”. Ma non amava per avventura il Montecuccoli lasciare il certo per l’incerto, e il congedo negatogli dall’imperatore gli sarà stato sufficiente scusa per esimersi dal prender parte a quella guerra, alla quale, del rimanente, altri della famiglia sua intervennero, come siamo per dire. L’impedimento incontrato da lui a secondare il desiderio del duca non gli fu imputato a colpa, né raffreddò l’an-