Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/389

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nacemente avvinto alla medesima il general modenese, che più volte abbiamo veduto adoperarsi in servigio de’ suoi principi e del suo paese. Il matrimonio poi con una tedesca, e i cospicui gradi ai quali, gravi ostacoli superando, la sua virtù lo innalzò, avevano fatto di lui altr’uomo da quello che era un tempo, allora che, stanco delle lotte quotidiane che aveva a sopportare, agognava a ritornare in patria, appena il potesse, per vivervi tranquilla vita ed onorata. Condottiero supremo di eserciti imperiali, la sorte sua era congiunta a quella dell’impero, e il lungo soggiorno in Germania lo aveva quasi assimilato ai nativi del luogo. Non è già che venissero a cessare le relazioni di lui colla patria, che anzi buon italiano si conservò egli, e tenne poi sempre informati delle sue imprese i principi estensi, anche per mezzo di segretarii; e noi lo vedremo sino alla morte porre l’opera sua, secondo consentivano le circostanze, in servigio degli Estensi e de’ concittadini, nonché di altri italiani. Curarono alla lor volta i principi di Modena, come per l’innanzi, affinché gli agenti diplomatici che tenevano a Vienna, dessero loro notizia de’ fatti di guerra coi quali nuovo decoro a sé e al suo paese veniva egli procacciando.

In quel tempo ebbe Raimondo dall’imperatore una novella dimostrazione di stima e di affetto; imperocché essendogli nel 1662 nato in Vienna l’unico figlio maschio ch’egli avesse, quel monarca lo fece tenere in suo nome a battesimo dal principe Dietrichstein; e al fanciullo fu imposto il nome di Leopoldo.



Capitolo III

Guerra contro i turchi

Poiché Raimondo Montecuccoli fu ritornato dall’Ungheria, ove, secondo dicemmo, era andato a prender possesso della carica di governatore di Giavarino, un consiglio di guerra venne convocato in Vienna, nel quale si doveva decidere, se si aves-