Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/432

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verse avevano operato insino allora sotto lo stesso Montecuccoli, e col Souches luogotenente suo; il quale non credo già che intervenisse alla battaglia di San Gottardo, essendoché avverta lo Stom che si ricusasse di sottostare al Montecuccoli, e già lo dicemmo altra volta. Sarà rimasto senz’altro a Komorn, la qual fortezza aveva in governo, e dove si ha contezza che poco di poi si ritrovasse. Noveravano insieme i due corpi or nominati, secondo il Priorato, tredici reggimenti di fanti, uno di croati, due di dragoni; gente veterana, dic’egli, e così negli Aforismi il Montecuccoli, che prima aveva scritto essergli venuti meno i veterani delle precedenti guerre, e non rimanergli che gente nuova. A levar di mezzo cotale contraddizione, converrà pensare o che una parte de’ vecchi soldati suoi, ristoratasi dalle fatiche sofferte, fosse ritornata alle bandiere, o che altra gente esperta gli avesse mandato l’imperatore, o l’una cosa e l’altra insieme. Molti antichi soldati erano probabilmente tra quelli del Souches, onde è che le nuove leve potevano tenersi in retroguardia, o al centro. Le genti dell’impero germanico, alle quali presiedeva con titolo di maresciallo generale il marchese di Baden, avendo un Fugger per generale d’artiglieria, numeravano otto reggimenti. All’Hohenlohe (o Hollach come lo dicevano) obbedivano sette deboli reggimenti della lega renana; de’ francesi nominammo già i comandanti: essi che erano seimila, e i novemila degli ausiliarii formavano la metà delle truppe delle quali poteva disporre il generale italiano. E qui cade in acconcio riferire quanto nella sua Storia Universale avvisava il Cantù, circa la decadenza che man mano si era resa manifesta dopo la guerra dei trent’anni nella potenza della casa imperiale. Aveva potuto Ferdinando II tener in piede sino a 150.000 uomini: sotto di lui cominciarono a sminuire i mezzi per fare la guerra, e perciò gli eserciti: continuarono a decrescere sotto Ferdinando III le forze dell’impero, ed ora Leopoldo, nel maggior pericolo che avesse mai corso il suo stato, non aveva da opporre ai turchi più che 30.000 uomini, in gran parte non sudditi suoi. E la cagione di questo fatto sarà, io stimo, da ricercare nella guerra de’ trent’anni, e nelle persecuzioni religiose che più provincie