Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/445

Da Wikisource.

di sicuro, è la diffidenza grande con cui i francesi, nemici perpetui della casa d’Austria, furono dalle autorità imperiali accolti e sorvegliati, come più addietro dicemmo, notando al tempo medesimo che que’ sospetti non erano divisi dal Montecuccoli. Checché ne sia, sapevasi venuti i francesi per combattere un nemico comune, e non per tenerezza alcuna che avessero per la casa imperiale: ond’è che conseguito lo scopo, e cessato il pericolo che potesse l’Europa centrale venir invasa dai mussulmani, ben si poteva temere di ritrovare in essi un alleato poco sicuro. Più fondati ad ogni modo erano i sospetti originati dal procedere degli ungheri, l’avversione de’ quali verso gli alemanni era cosa già antica. Essi che sovente avevano posto ostacolo alle operazioni di guerra del Montecuccoli, appena seguita la battaglia di San Gottardo protestarono che l’Ungheria doveva essere sgombrata dalle truppe straniere, quasi che non avessero i turchi stabil sede in molte città loro. I tedeschi alla lor volta non altro desideravano, stanchi com’erano di tollerare tanti disagi, se non di levarsi da un paese ad essi ostile, e sul quale erano disseminate le ossa di tanti loro commilitoni, il minor numero de’ quali era stato colto da ferro ottomano. Con un esercito da cotali umori dominato, sarebbe ad ogni modo tornato difficile al Montecuccoli il trar profitto dalla vittoria ottenuta, come si era proposto di fare assalendo di nuovo le scomposte schiere de’ turchi, che sotto la protezione di 30.000 uomini a cavallo che non avevano combattuto, cercavano riordinarsi nelle colline oltre il Raab. Ma il tentar ciò gli fu reso impossibile anche dalle dirotte pioggie cadute dopo la battaglia, le quali ingrossarono il fiume, e così impedirono che questo potesse guadarsi; né altra lieve difficoltà veniva dalla stanchezza delle truppe, la quale il Montecuccoli notò essere stata tanta, che non s’aveva sempre pronto il numero sufficiente di uomini per le consuete guardie, laddove ai turchi giungevano quelle truppe fresche alle quali poc’anzi fu da noi accennato. Più che altro facevagli incaglio la mancanza de’ viveri, tanto da lui lamentata negli Aforismi (in gran parte dovuta alle malversazioni de’ commissarii), la quale a tal segno