Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/464

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coli profondo conoscitore di tutte le parti che compongono l’arte della guerra: se prese abbagli circa le proporzioni, questi più che allo scrittore s’hanno ad imputare ai tempi nei quali visse. Le proporzioni esatte delle artiglierie, scrive il capitano Omodei, non si cominciarono ad avere se non nel 1732. Inoltre Montecuccoli si occupò dei moschetti, accennando sul principio degli Aforismi ad alcune novità in essi introdotte, dirigendone egli la costruzione: coi quali studi a nuove vittorie si preparava. E già il re Luigi XIV nel suo desiderio di conquiste stava disponendogli il campo ove avrebbe difeso il minacciato impero germanico, imperocché, secondo dicevamo, la pace di Acquisgrana, conclusa nell’anno 1668, non era stata se non una sosta al combattere. Premio frattanto ai meriti in tante campagne da Raimondo acquistatisi, era il grado di presidente del consiglio di guerra che, venuto a morte nell’anno 1668 il principe Gonzaga, fu a lui conferito; il quale officio importava la direzione di tutti gli affari militari della monarchia. Le prime cure che in quel nuovo posto avranno richiesto l’opera di lui, saranno state quelle che abbisognavano a portar riparo ai gravi disordini dell’Ungheria, le origini de’ quali più addietro venimmo accennando. Le vessazioni de’ soldati imperiali, comandati da Strassoldo, ravvivano colà quegli spiriti di ribellione, che bollivano negli animi di molti. Corsero trattati coi francesi, e più coi turchi, ai quali, pur di sciogliersi dai legami che li univano all’impero, non avrebbero arrossito gli ungheri di farsi tributarii, accettando le condizioni stesse di vassallaggio, alle quali la Transilvania erasi sottoposta. Tardò più tempo l’indolente imperator Leopoldo a pigliare in così difficili circostanze un partito, e solo nel 1670 fe’ iniziare processi contro i capi della rivoluzione, Nadasdi, Zrin e Frangipane (di un ramo quest’ultimo dell’antica famiglia romana di tal nome), potente il primo in Ungheria, in Croazia gli altri. Dannati costoro alla morte nel successivo anno, e con essi Tettenbach governatore della Stiria, fu sottoposta la sentenza all’esame del consiglio aulico privato, del quale faceva parte il Montecuccoli, e poiché l’ebbe questo approvata, venne