Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/476

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alla lega. E questi sotto il comando di Montecuccoli, non ostante gl’impedimenti che ebbero a vincere, egregie cose operarono, benché non valessero a disarmar l’invidia e l’odio degli emuli del nostro italiano, a difesa del quale più scritture furono divulgate, colla narrazione dei fatti di quell’anno, che dai nemici a lui, a sfogo di bile, venivano travisati. Due di codeste scritture (una delle quali molto estesa e di molto rilievo) furono dal Polidori pubblicate in quell’appendice dell’Archivio storico italiano, nella quale dicemmo aver egli inserito più lettere, che si riferiscono alla carriera militare del Montecuccoli. Una terza di queste relazioni, che inedita io trovai nell’archivio estense, mandata alla corte di Modena dal padre Carlantonio Montecuccoli, e che fu scritta da un Kanon, ministro dello spodestato duca di Lorena, stimo opportuno riprodurla in appendice . Ma prima di entrare in argomento, accennerò a tre Montecuccoli che in quell’anno furono a Vienna. Era uno di essi l’or nominato padre Carlantonio, che fu, come già dicemmo, compagno ne’ suoi viaggi al principe Luigi d’Este. Ritornato esso da poco tempo a Modena, urgenti inviti di Raimondo lo chiamarono a Vienna per gravi affari che gli voleva confidare. E perché troppo tempo sarebbe occorso per ottenere a quest’uopo il permesso da’ suoi superiori di Roma, indusse egli il duca a fingere di mandarlo con commissione sue a Vienna. Sembra poi che ad ogni modo quel suo viaggio venisse disapprovato dal generale dei gesuiti. Rimase nondimeno in Germania (salvo il tempo di una corsa a Modena nel maggio dell’anno successivo) sino all’anno 1676, abitando nel collegio dei gesuiti. Ebbe egli, secondo ogni probabilità, l’officio che sappiamo aver richiesto, di agente estense in Vienna, senza assumerne il titolo, che diceva gli avrebbe procurato contrarietà da Roma; e gli saranno state per avventura consentite le venti doppie mensili, ch’ei dimandò. Di lui infatti rimangono le lettere, colle quali dava conto dell’esito delle commissioni che riceveva: e mandava altresì alla corte di Modena le notizie della Germania. Tre affari