Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/496

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non privi di acque come quelli di loro, né arsi dai soli orientali. Avrebbero poi i turchi rimesso a coltura quel tratto di paese, annettendolo al proprio impero; indi i pericoli ch’evitar si volevano, sarebbersi aumentati. Torna per altro in acconcio a questo punto una bella osservazione che fece il generale Gabriele Pepe in un dotto, se non sempre esatto, apprezzamento della carriera militare del Montecuccoli, da lui inserito nel giornale l’Antologia (n. 139). Parlando delle devastazioni di territorii fatte da Wallenstein e da Turenna, scriveva: “Il nostro Raimondo non lasciò di sé nonché il menomo, ma veruno di sì tristi ricordi. Ed in ciò pare che in lui non fosse d’accordo o il cuore coll’intelletto, o la pratica con la teorica”. E per ultima prova di questo aggiungeva, che egli non aveva fatto uso di ciò che in certuni de’ suoi Aforismi consigliava, perché “forse in lui verificavasi il fatto generale degli uomini, i quali mentre son severissimi legislatori in istatuire le pene, non lo sono poi tanto in applicarle”. Venuta meno la tanto paventata potenza dei turchi, e mutatisi i costumi e le norme ancora della guerra, e, mercé la vaporiera, tolte di mezzo le distanze, ogni valore andò perduto per gli espedienti de’ quali dicevamo. Turpin de Crissé, traduttore e commentatore delle opere del Montecuccoli, lamentò già che da lui non fosse stato mai in quelle nominato il Turenna, e ciò attribuiva ad invidia: ma quel francese non conosceva l’opera sull’Ungheria, nella quale è menzione di Turenna. La altre opere di lui, come osservò il Grassi, per essere elementari, o rivolte a dar norme per la guerra contro i turchi, non gli offrivano occasione di trarre in campo il nome del grand’emulo suo. A questo potrebbesi nondimeno opporre, che gli assiomi proposti dall’autore sono assai spesso confortati dagli esempi di casi occorsi nelle guerre antiche e recenti. Ma si potrebbe dire invece, che, al tempo nel quale dettava Raimondo gli Aforismi, non era ancora Turenna venuto in quella gran fama che le guerre posteriori gli meritarono; e ancora, che non se gli sarà presentata alla mente nessuna delle imprese di lui, che all’argomento suo si attagliasse. Piacevole ed istruttivo riesce alla lettura il libro