Pagina:Raimondo Montecuccoli, la sua famiglia e i suoi tempi.djvu/66

Da Wikisource.

qual circostanza un fatto accadde che intralasciar non vogliamo di raccontare, dietro quanto lasciò scritto lo Spaccini. E fu che dopo compiuta la cerimonia nuziale, che ebbe luogo nel palazzo ducale, si gettò la sposa in ginocchio dinanzi al duca Cesare chiedendogli grazia per suo fratello Giulio, che vedremo poi militare in Germania, il quale era esule dallo stato, forse per essere andato nel precedente anno col fratello Baldassarre alle guerre di Piemonte, al quale scopo contrassero un debito di tremila ducatoni col comune del feudo loro di Spilamberto. Il prender soldo dalla casa di Savoia doveva infatti riescir molesto al duca di Modena costretto a mandar soldati ai nemici di que’ parenti suoi. Stette fermo il duca nel niego, ma alla nuora sua l’infanta Isabella concesse poi il ritorno di Giulio, purché non entrasse in Modena. Era stata codesta giovane, che recava in dote ventimila ducati, richiesta in matrimonio da due Gonzaghi, e da più nobili che si profferivano ancora di porre stanza in Modena; ma Bianca sua madre l’aveva a tutti ricusata . Prese adunque il Collalto con sé il sedicenne Raimondo nel suo ritorno in Germania, e ad Ernesto ch’esser doveva il suo mentore, lo condusse. Dispose Ernesto che come semplice soldato, ora tra i fanti, e ora in mezzo alla cavalleria o all’artiglieria le diverse fogge del combattere venisse imparando. Più lungamente però in quel primo stadio della sua vita militare rimase egli nella cavalleria; che sempre poi, e così accadde al Turenna, gli fu in predilezione, quantunque in una lettera sua al duca di Modena in molto pregio mostrasse di tenere la fanteria altresì, “nella quale si ha modo d’imparare bene la disciplina militare che dev’essere il fondamento d’ogni carico e d’ogni onore”. Passò egli adunque dall’una all’altra qualità di milizia, or colla picca or col moschetto in ispalla, come scrisse il Priorato, e salì poi pe’ gradi subalterni a quello d’alfiere, e successivamente all’altro di capitano di cavalli nel reggimento di Annibale Gonzaga principe di Bozzolo, dopo esser stato prima, come nota