Riconoscilo, Italia) il tuo guerriero
Inno intuonando, avventasi alla pugna,
Primo sempre a’ perigli. Al sacro acciaro
Diede fulmini Iddio, ma dolce e pia
Gli die’ l’anima in petto, onde il suo nome
Caro e temuto insiem suona a’ nemici.
Ferve l’ultima pugna; a lui dintorno
Cadon gli ultimi prodi; invitto ei solo
Urta, abbatte, scompiglia, atterra, uccide:
Schiava al brando ha la morte, e contro al brando
Francia, Spagna, il destin. Ma taccia il canto:
La ricordanza di quel dì non torni
A destar l’ire di quel cor bollente,
Or che il Tebro fatal gli vieta Italia.
Cader vide i suoi figli e tornar cinto
Di straniere alabarde e di vendette
Il perfido Levita, e un urlo mise
La tradita del Lazio: ira e vergogna
Le accese il volto, ricercò la spada;
Parve Lucrezia, allor che all’ultim’uopo
Stringea nel pugno il redentor pugnale.
Mugghiò allor cupamente, e si commosse
Il Tevere divino, ed ecco a un punto
Balzar dalle dischiuse acque un altero
Spirito, e camminar sovra gli abissi,
Come cosa di sogno. I sette colli,