Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/360

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     Al candido altarino di Maria;
     Passa stanco dall’opra il contadino
     Su nodoso baston curvo le spalle;
     Dal chiuso pecorile
     Lo provoca abbajando alla lontana
     L’indocile mastino;
     Egli guardingo passa,
     E mormora una prece, e fa un inchino.
Vede intanto dall’erta
     L’accesa fenestrella
     De la capanna misera e deserta,
     E pel noto sentiero allunga il passo;
     Ode il murmure incerto e la faccenda
     Della sua famigliola,
     E sente al petto lasso
     Un secreto piacer che lo consola.
Così verso una dolce iri di pace
     Tende l’umana vita:
     Chè su la terra squallida e fugace
     Fíore non porta aprile
     Dì salde foglie e di profumo eterno;
     Pari a larva sottile
     Di sogno mattutino
     Fugge il piacer di nostra istabil sorte,
     E perpetua ne preme ala di verno;
     Ma dalla cieca fronte