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Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/426

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     Cui diede amor tant’ale e tante rose?
     Come colombe ci amavam; quest’egre
     Giornate mie correan celeri e belle
     Come raggio di luce! Ai nostri amplessi
     Breve era il tempo; alle speranze nostre
     Poca la terra; indifferente e muta
     Co’ suoi folli tripudj e i suoi dolori
     A noi dintorno discorrea la vita
     Senza jeri o domani; e se del cielo
     Mai ne sorse disio, come smarrite
     L’alme nostre il cercâr dentro ai nostri occhi.
Dove ti cerco io più, dove tu sei,
     Luce e respir della mia vita? Io sento
     Di quest’ultimi fiori, onde s’ingemma
     Il romito vial del mio giardino,
     La modesta fragranza; ad uno ad uno
     Sorger miro i tremanti astri, ma il dolce
     Sospir non sento dei tuoi labbri, e in mezzo
     A tanti astri i tuoi mesti occhi non miro.
Dove ti cerco io più, dove tu sei,
     Luce e respir de la mia vita? Io sorgo
     Mattutino con l’albe, erro pe’ monti
     Come pazzo fantasma, e le rugiade
     Scintillanti su l’erbe avido bevo,
     Ma dolcezza e virtù pari non hanno
     Alle lacrime tue. Mormora il bosco